.PREDATOR BADLANDS – RECENSIONE DI MULTISALA PETRARCA
Questo nuovo film della saga PREDATOR ha diversi punti di forza. interessanti.
Il primo è un cambio di prospettiva interessante il film vede per la prima volta un membro della specie dei Predators (i Yautja) come protagonista, e non (come nei film precedenti) gli umani, braccati e cacciati dai Predators. Questo nuovo approccio dà una nuova linfa alla saga: da “uomo vs Predator” la scena si sposta come “Predator vs … chi o che cosa?”.
Il secondo punto è rappresentato da Ambientazione e Universo ampliati: La scena è ambientata non più suilla Terra ma su un pianeta remoto, ove il Predator trova creature e ambienti ostili, ma incontra anche un’alleata inaspettata, una forma di vita “sintetica” interpretata da Elle Fanning).
Il terzo è rappresentato da "Tono e fun factor":- Il regista Dan Trachtenberg di aver voluto fare un film che fosse al tempo stesso “survival brutal” (rimaneggiando pertanto il tema degli altri episodi della saga) ma anche “crazy fun”: quindi la brutalità (che è una caratteristica che ricorre in tutte le “pellicole” della saga) si coniuga con momenti più leggeri o avventurosi.
Il quarto punto di forza è costituito dalle Curiosità Tecniche: non ci sono esseri umani (e, quindi, niente “sangue rosso umano”), il che ha permesso una classificazione più “leggera” del film rispetto ai precedenti della saga.
Infine, il quinto punto di forza e di novità è rappresentato dal linguaggio Yautja (quello della specie Predator) che è stato sviluppato come lingua propria, il che ne fa un importante elemento di immersione nella storia che porta lo spettatore in mezzo alla scena.
Ci sono, tuttavia, dei limiti e delle criticità.
Primo punto - Classificazione PG-13 + assenza umani: si tratta di un compromesso “pericoloso” per i fan della serie che potrebbero restarne delusi: la saga dei “Predators” è sempre stata storicamente nota per violenza cruda, sangue, caccia brutale. Qui, senza umani e senza sangue rosso, c’è il rischio che l’impatto visivo e i fendenti “classici” della saga risultino attenuati. Il film si classifica (secondo lo standard americano della Motion Picture Association of America) come PG-13, cioè “Parental Guidance –13”, ovvero “Guida dei genitori consigliata per i minori di 13 anni”.
Punto secondo - Il film rischia di essere “non abbastanza” violento per i fan della vecchia guardia: le prime reazioni di alcuni critici e spettatori dicono che è “una bella espansione della saga”, ma dicono anche che “i fan del vecchio stile potrebbero restare delusi.
Punto terzo - L’intento del regista è molto ambizioso, ma c’è un forte rischio che alcune scelte non funzionino come dovrebbero: questa è un'incognita alla quale potrà rispondere solo il pubblico con la frequenza nelle sale. Il regista ha fatto “big swings” (grandi scommesse): ambientazione veramente innovativa, protagonista non umano (cosa completamente nuova nella saga), tono ibrido. Alcune di queste scommesse “non sempre atterrano” secondo le recensioni preliminari. Però la protagonista non umana è veramente SPETTACOLARE e in tema con l'attualità del momento storico in cui viviamo che pone l'accento sulla INTELLIGENZA ARTIFICIALE come CHATGPt, tema che viene amolificato in questo futuro remoto (ma forse più vicino di quanto possiamo pensare, data la crescita esponenziale dalla scienza ...) degli esseri umani
I dati consolidati al momento disponibili sono pochi: non ci sono ancora molte recensioni professionali aggregate, per cui si possono solo trarre alcune osservazioni basate su anteprime, interviste o reazioni iniziali, non sulla totalità dell’opera che andrà vista per esteso dal principio alla fine.
In conclusione: "Predator Badlands" è un film che fa molto bene a rinnovare la saga: nuovi protagonisti, nuove ambientazioni, nuove dinamiche. Per spettatori interessati a esplorare l’universo Predator sotto una luce diversa, può risultare una esperienza fresca e divertente e, soprattutto, apre la porta al proseguimento di una nuova saga, In questa l'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, nelle vesti di un androide sintetico ma "pensante", condurrà lo spettatore in mezzo a nuove avventure e comporterà il confronto tra Intelligenzia biologica e artificiale, con gli interessanti conflitti emotivi, etici e filosofici che potranno derivare dal tentativo di collocare dove finisce l'pumano biologico e dove inizia l'artificale sintetico autocosciente.
Tuttavia, se sei un fan storico che cercava la stessa “caccia umana da bosco” e lo stile brutale e sanguinolento dei primi film, potresti rimanere leggermente deluso da questa direzione più “moderna” e anche più rischiosa cinematograficamente, ma di sicuro NON troverai UNA STUCCHEVOLE RIPETIZIONE del già visto sullo schermo. Prendila un po' come una "evoluzione darwiniana" applicata alla cinematografia di SCIFI.
Infatti il cinema è “creazione” e non immutabilità, per cui questa variazione sul tema Predator pòotrebbe essere più affascinante di quanto a prima vista si pensi.
Quando lo avrai visto scrivi il Tuo parere a dicolamia@cinemapetrarca.it